Programmi dimenticati – una politica per lo sport
Leggere i vecchi programmi dei partiti è illuminante, perchè ci permette di dimostrare che le promesse elettorali fatte prima di ogni chiamata alle urne non valgono niente. Nè a destra, nè a sinistra.
Ieri si è corsa la Roma – Ostia, vediamo cosa scriveva per lo sport a Roma la destra di Alemanno nel 2008.
Lo sport a Roma in questi anni si è ridotto troppo spesso alla gestione di grandi eventi, che certamente non può bastare a soddisfare le esigenze della Capitale.
In effetti sfidiamo chiunque a citare una politica per lo sport avanzata dalla sinistra. D’altronde, la destra non è riuscita neanche a gestire i grandi eventi (!), come dimostrano le pessime figure interplanetarie fatte dal comune di Roma con la gestione dei mondiali di nuoto nel 2009 e della candidatura di Roma per il Gran Premio di Formula 1, senza dimenticare le Olimpiadi del 2020.
L’ impiantistica sportiva comunale non è mai stata messa in rete. Non c’è quindi omogeneità del servizio con le conseguenze del mancato controllo sull’applicazione delle tariffe sociali, dell’inesistente verifica sulle qualità dei servizi offerti e dell’impossibilità di abbattere i costi e di incrementare i ricavi da investire nella promozione sportiva.
In effetti la sinistra al governo non si è mai preoccupata di mettere in rete le informazioni sull’impiantistica sportiva comunale. La destra, in questo caso, non ha fatto peggio: tale e quale. Ad esempio, per conoscere gli orari di apertura dello stadio di Caracalla bisogna andarci fisicamente e leggerli su un foglio appeso in bacheca.
Proponiamo la costruzione di nuovi impianti come un nuovo palazzetto dello sport, uno stadio del ghiaccio, un bacino remiero e degli sport nautici e un impianto dedicato stabilmente alla boxe.
Di questi nuovi impianti che sono stati proposti non c’è neanche l’ombra. Ancora una volta, sinistra e destra sono pari: tante promesse, zero risultati.
Proponiamo la valorizzazione e la riqualificazione del quadrilatero “Foro Italico – Tor di Quinto – Acquacetosa – Flaminio”, consacrandone definitivamente il ruolo di “Città dello Sport” e finalizzando adeguate risorse finanziarie per interventi infrastrutturali e servizi che ne garantiscano la massima efficienza e fruibilità.
La zona del quadrilatero è messa talmente male che nel corso del 2012, come ultimo gesto disperato da parte degli sportivi della zona, è stata persino effettuata una raccolta firme per sollecitare i lavori di rifacimento del manto in tartan dello stadio dell’Acquacetosa, dove le corsie sono talmente consumate da assomigliare più a una pista per le biglie che a una pista di atletica (quella nella foto è dello stadio di Caracalla, non molto migliore…).
Cosa sono, quindi, le politiche per lo sport nei programmi elettorali della destra e delle sinistra? Parole al vento, da leggere come un romanzo di fantasia.
Dateci retta: risparmiate la fatica, tanto non vi crede più nessuno.
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