La storia (non ancora finita) del salvataggio dell’impianto sportivo di via Como
La scorsa settimana si è chiusa con esito favorevole la conferenza dei servizi sul progetto relativo all’impianto sportivo da realizzare a via Como. Una storia lunghissima e complicatissima, probabilmente il faldone più consistente (anche fisicamente, come potete vedere…) tra i tanti che in questi tre anni e mezzo ho avuto l’onore e l’onere di seguire.
Siamo molto soddisfatti perché abbiamo salvato un progetto che rischiava di essere l’ennesima opera incompiuta della nostra città (in effetti per un decennio lo è stato). Ecco come abbiamo fatto.
Tutto ha inizio con la Commissione congiunta Sport Mobilità l’11 gennaio 2017 (2017-01-11 – commissione congiunta mobilita) nella quale sono state analizzate le origini dei problemi, in particolare la variante al progetto richiesta dall’allora Presidente del Municipio, dalla quale originano maggiori spese e, di conseguenza, l’idea di procedere all’affidamento diretto dell’impianto per 39 anni alla stessa società che lo avrebbe realizzato. Dal 2010 Roma Capitale è stata diffidata a risarcire la società degli oneri conseguenti l’impossibilità di completare l’opera, che hanno dato vita a un blocco dei lavori durato quasi 10 anni.
Il punto di partenza della nostra azione politico amministrativa è quindi la seguente:
- lavori per la realizzazione dell’impianto sportivo bloccati da più di sei anni;
- esposizione del Comune per un potenziale danno erariale da 8 milioni e mezzo di euro.
Questa è l’eredità di cui ci siamo fatti carico.
In seguito alla seduta di commissione riceviamo una approfondita relazione da parte di Carte in Regola (2017-01-17 – Carte in Regola su pup via como), che approfitto per ringraziare per il costante supporto dato alle nostre attività, nella quale emerge che dal 2006 al 2012 i costi calcolati per la realizzazione del progetto sono lievitati esponenzialmente da 1,6 milioni a 5,9 milioni.
Seguono le sedute della Commissione Sport del 28 giugno 2017 (2017-06-28 – commissione audizione Meleo) e del 18 ottobre 2017 (2017-10-18 – commissione audizione Meleo) nelle quali emerge che tra l’Assessorato Sport della precedente Amministrazione e la società che stava realizzando il PUP “erano stati presi degli accordi per dare alla stessa società concessionaria del PUP la gestione dell’impianto sportivo”.
Seguono una serie di note di sollecito inviate dal sottoscritto per la quantificazione dei costi necessari al completamento del progetto (2017-10-20 – nota sollecito Botta) ed una ulteriore seduta della Commissione Sport il 20 novembre 2017 (2017-11-20 – commissione audizione Botta).
L’impianto di via Como diventa la prima “goccia cinese” della Commissione Sport: l’unico modo per giungere a una conclusione positiva della vicenda è fare pressione su tutte le strutture competenti, fino allo sfinimento. Così segue una nota nella quale chiedo la definizione di un iter procedimentale (2017-11-21 – nota definizione iter procedimentale) “investendo tutti i Dipartimenti competenti in materia”.
L’Avvocatura Capitolina risponde alla mia richiesta il 7 dicembre 2017, confermando il proprio supporto giuridico, e il 23 gennaio 2018 insieme all’Assessore Frongia inviamo una nota a firma congiunta all’Assessore Meleo per sollecitare la definizione dell’iter procedurale (2018-01-23 – nota Diario Frongia su pup via como). L’Assessore ci risponde il 30 gennaio 2018 comunicando che l’iter proposto prevede il perfezionamento degli atti da parte del Dipartimento Mobilità e la successiva consegna dell’area al Dipartimento Sport.
L’8 marzo 2018 inviamo una seconda nota a firma congiunta per chiedere un parere al Segretariato Generale, all’Avvocatura e all’ANAC (2018-03-08 – nota Diario Frongia seconda richiesta congiunta). Il 28 agosto 2018 effettuo una richiesta di accesso agli atti relativa a tutta la documentazione sul PUP di via Como. mentre il 7 settembre 2018 l’ANAC risponde precisando di non emettere pareri su questioni già oggetto di ricorsi innanzi all’autorità giudiziaria. Acquisiti dunque tutti gli elementi necessari a procedere, il 20 settembre 2018 viene convocata una riunione tra tutte le strutture competenti.
Il 27 settembre 2018 viene convocata nuovamente una commissione congiunta Sport e Mobilità (2018-09-27 – commissione audizione dipartimenti) ed il 15 ottobre 2018 viene convocato un incontro tecnico tra i Dipartimenti Sport e Mobilità, il Segretariato Generale, l’Avvocatura ed il Municipio. Il 13 marzo 2019 viene convocata una Commissione Sport chiusa al pubblico, poiché essendo ancora in corso il contenzioso, l’Avvocatura non può partecipare ad incontri con i soggetti ricorrenti (2019-03-13 – commissione sport): è in questa sede che la situazione viene sbloccata definitivamente! Il 14 maggio 2019 viene infatti conclusa la progettazione definitiva che prevede la realizzazione dell’impianto sportivo, la sistemazione a verde dell’area, il rifacimento della recinzione e del muro perimetrale nonché del marciapiede su via Como. Il 22 luglio 2019 viene indetta la conferenza dei servizi che, come detto all’inizio dell’articolo, la scorsa settimana si è conclusa positivamente.
La società CAM eseguirà, ricorrendo agli oneri accessori e senza ulteriori finanziamenti da parte del Comune, i lavori relativi al:
- completamento della piscina coperta;
- ristrutturazione degli spogliatoi a servizio della piscina e del bar-ristoro;
- rifacimento del muro di contenimento;
- rifacimento del marciapiede;
- completamento dell’accesso al museo ipogeo;
- ristrutturazione degli spogliatoi di via Pavia;
mentre restano a carico dell’Amministrazione la:
- realizzazione di tre campi da tennis/padel;
- realizzazione del campo polivalente (basket, pallavolo, calcetto);
- realizzazione degli spogliatoi a servizio del tennis/padel;
- sistemazione a verde della superficie residua.
Questo è il punto di arrivo ad oggi. E naturalmente ne siamo orgogliosi. Abbiamo salvato un progetto che ormai tutti davano per irrealizzabile. Ma non abbiamo ancora finito, ora lo dobbiamo realizzare, quindi c’è poco da fare annunci: bisogna continuare a lavorare. Per quanto riguarda i prossimi passi, infatti, CAM prevede di concludere i lavori di propria competenza entro 12 mesi, mentre per quelli di competenza dell’Amministrazione ribadiamo la nostra proposta di sempre, e cioè quella di affidarli tramite un bando per partenariato pubblico privato.
Non vogliamo fare previsioni, quelle le lasciamo agli altri: il nostro desiderio è continuare a lavorare col massimo dell’impegno ed arrivare fino in fondo. Se ce la faremo saranno i fatti a parlare per noi… dopo anni anni e anni di parole i cittadini giustamente vogliono vedere e non (soltanto) ascoltare.
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