“Qui c’è un parco solo” (…e c’è un solo, grande, Celso Coppola)
Lunedì è avvenuta la presentazione della bozza del nuovo Piano di Assetto del Parco del Pineto, un documento elaborato in maniera “professionalmente unilaterale” da RomaNatura.
L’intervento di Celso Coppola (cliccate sull’immagine per aprire il video), attivo da oltre 40 anni per la difesa del parco e Presidente dell’Associazione Il Pineto a tutela dell’ambiente, è ai limiti del commovente e ci mostra con la potenza della sua semplicità, cosa vuol dire amare la natura e dedicare la propria vita per la difesa dei beni comuni.
Celso parla di “qualcosa di positivo, sentimentale, emotivo, vivo che risponde al genius loci e a tutta la realtà del bosco e ai bisogni della popolazione”. Che differenza di linguaggio rispetto a RomaNatura, che fa riferimento a delle sigle distaccate, fredde come il ghiaccio: “la maggior parte delle zone è inserita da A a C, solo quello che è costruito deve essere inserito in zona D, la chiesa sta in zona D, l’Istituto Ventura sta in zona D, la parte costruita di via Trionfale è in zona D“.
Celso si preoccupa dello spezzettamento del parco in tante zone, che rischiano di andare per conto loro, mentre “qui c’è un parco solo“. Celso si preoccupa di come far incontrare la parte urbanistica regolamentare con “la realtà unica del Parco, il quale dovrebbe avere una grande indipendenza ed essere sovraordinato rispetto al Piano Regolatore stesso della città“. Celso si preoccupa di lavorare insieme, Istituzioni e Associazioni, e non relegare queste ultime alla mera presentazione di osservazioni, per evitare di elaborare un Piano fatto male perchè “una volta che una cosa è fatta, è molto difficile rimuoverla“.
Ma la cosa più incredibile sapete qual’è? È che Celso, al termine del suo intervento, dice “scusate”.
Grazie Celso, per tutto quello che con la tua cultura, passione ed eleganza ci insegni in ogni occasione: sei un mito!