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Impianti sportivi comunali chiusi: un’occasione di rilancio

23 gennaio 2022

Sportivi per Roma ha organizzato una riunione pubblica online per presentare l’elenco degli impianti sportivi attualmente privi di concessione e, quindi, di un gestore. Tali impianti sono un’occasione di rilancio, per Roma e per lo sport romano, poiché costituiscono per le associazioni e le società sportive della Capitale un’opportunità di ampliamento delle proprie attività e per i cittadini la speranza di ricevere una maggiore offerta di servizi sportivi. Ne pubblichiamo la registrazione a beneficio di chi non ha potuto partecipare.

L’obiettivo dell’iniziativa, di cui l’incontro del 22 gennaio è il primo passo, è quello di costituire dei gruppi di lavoro, con coloro che sono interessati a gestire queste strutture, per presentare all’Amministrazione delle proposte di partenariato. Alcuni di essi, in particolare i più complessi da gestire, potrebbero diventare dei centri federali ed ospitare eventi e altre attività svolte dalle Federazioni sportive (discorso che vale anche per gli Enti di promozione sportiva e le Discipline sportive associate).

In particolare, la funzione dell’associazione Sportivi per Roma è, oltre a quella di costituire una rete tra soggetti con gli stessi interessi e obiettivi, fare da tramite con Roma Capitale e indirizzare le proposte di partenariato di iniziativa privata verso quegli impianti che non sono già stati oggetto di altre proposte o che non sono in procinto di essere messi a bando. In questo modo si ottiene un duplice vantaggio: da un lato per chi si impegna nella progettazione delle proposte, che evita di perdere tempo e soldi su impianti per i quali si è già avviato un iter di recupero; dall’altro per la collettività, perché indirizzando il lavorare su proposte per quegli impianti che, senza una collaborazione privata, resterebbero abbandonati ancora per molti anni (il Dipartimento Sport non è certamente in grado di pubblicare 30 bandi in sei mesi) si accorciano i tempi di attesa per il recupero di tutte le strutture oggi inutilizzate.

Questo primo incontro ha registrato la presenza di oltre 70 partecipanti, riassumiamo brevemente gli interventi di chi ha preso la parola.

Angelo Diario (Sportivi per Roma) ha illustrato il documento contenente le principali informazioni sugli impianti oggetto della riunione: Impianti sportivi comunali chiusi – gennaio 2022.

Mirco Fratta (Sportivi per Roma) ha integrato l’intervento precedente descrivendo alcune delle attività recentemente svolte dall’associazione.

Andrea Burlandi (Fipav) ha parlato dell’interessamento da parte della Federazione pallavolo alla gestione dell’area abbandonata in via dei Campi Sportivi, un’area particolarmente complicata di competenza del Dipartimento Patrimonio e della necessità di tenere realmente aggiornato il prospetto relativo ai bandi e alle proposte di partenariato che via via si manifestano e vengono presentate al Comune, nonchè della necessità di avere delle risposte in tempi rapidi.

Alfonso Rossi (ASI Vitattiva) ha evidenziato l’importanza di tenere alta l’attenzione sugli impianti inutilizzati; la necessità di unire le forze tra associazioni più piccole al fine di evitare che le Federazioni acquisiscano la gestione di troppi impianti (favorendo la creazione di gruppi tra società consorziate); la necessità di evitare che strutture amministrative comunali diverse applichino diversamente le regole che, invece, dovrebbero essere uguali per tutti; l’importanza di valutare correttamente il valore economico degli impianti perché altrimenti i bandi pubblicati da Roma Capitale vanno deserti.

Claudio Briganti (MSP Roma) ha ribadito il problema dei tempi, troppo lunghi, per ricevere un riscontro da parte del Dipartimento Sport di Roma Capitale ed ha chiesto aggiornamenti sulla manifestazione di interessi che l’Ente di promozione sportiva ha avanzato tre anni fa per l’impianto di via Mendozza.

Franco Bottoni (Real Testaccio) ha chiesto aggiornamenti sui progetti relativi a Campo Testaccio, in particolare quello dell’Asilo Savoia in convenzione con la Regione Lazio e, più in generale, un aggiornamento sui tempi previsti per la riapertura dell’impianto.

Loris Festa (Lazio Padel) ha chiesto aggiornamenti sulla manifestazione di interessi pubblicata dal Municipio III relativamente all’area di via Monte Ruggiero e, in particolare, se il vincolo sul ripristino dei campi di calcio a 5 possa essere superato per fare eventualmente spazio ad altre discipline.

Stanislao Rubinetti (Hand Roma) ha chiesto in particolare se e quanti sono gli impianti indoor che hanno uno spazio sufficiente per un campo 20×40 metri, le dimensioni minime necessarie per un campo di gioco da pallamano, futsal, calcio a 5 e hockey indoor.

Domenico Giordani (Fitet) ha manifestato l’interesse da parte della Federazione ad aprire a Roma una Casa del tennis tavolo, eventualmente condividendo gli spazi con altre Federazioni, Enti o associazioni.

Rodolfo Donzelli (Gaudini Scherma) ha gestito per 40 anni le palestre di via Sannio e, insieme alla Federazione italiana scherma, sta provando a lavorare per il recupero della struttura, che è ormai chiusa 7 anni.

Antonio Varacalli (Fisr) ha evidenziato l’importanza della continuità nelle attività portate avanti dall’Amministrazione, citando le iniziative che hanno visto protagonista la Federazione italiana sport rotellistici, come lo skate park di Ostia o il pump track che si sta realizzando a San Basilio, e manifestando l’interesse della Federazione a riqualificare l’area delle Tre Fontane.

Massimo Liberati (Federkombat) ha esposto le problematiche che la Federazione italiana kick boxing, muay thai, savate, shooting boxe, sambo deve affrontare non avendo a disposizione delle strutture idonee dal punto di vista dimensionale per ospitare le manifestazioni che organizzano regolarmente e che vedono presenti 400/500 atleti. La Federazione è disponibile a collaborare con altri Enti per la gestione condivisa di un grande impianto.

Andrea Flow (gestore di una palestra) gestisce un impianto privato e si occupa di Grappling e Mixed Martial Arts, discipline sportive in grande crescita e che faticano in questo momento ad avere strutture adeguate; è interessato a sviluppare un progetto di gestione condivisa di un impianto.

Marco Stomeo (Scuola Sportiva Elis) ha chiesto informazioni sulla piscina di via Sebastiano Satta ed ha comunicato che la scuola sportiva Elis ha la possibilità di mettere a disposizione degli spazi alle associazioni che ne avessero bisogno, in particolare per gli eventi svolti durante il weekend.

Maria Teresa Habara (Le ali di Iside) ha espresso la necessità della loro associazione, che gestisce un centro polivalente si occupa di danza, ginnastica e pilates, di acquisire nuovi spazi per le attività sia dei bambini sia degli adulti.

Gianluca Iaccarino (Federazione Hockey) ha descritto le esigenze della Federazione, in particolare la difficoltà a trovare gli spazi di dimensioni 20×40 al chiuso, e ha espresso la disponibilità da parte della Federazione a lavorare insieme ad altri soggetti per condividere l’utilizzo degli spazi.

Roberta Benedetti (Eagle Fitness & Wellness) ha espresso la necessità da parte della società a trovare degli spazi ampi dove trasferire le loro attività (1.400/1.500 mq) ed ha riferito di aver avviato con il Municipio III la progettazione di un impianto per il padel.

Roberto Remoli (Disabili Roma 2000) ha parlato delle attività della polisportiva, che opera a tutto campo e cerca di fare rete con le altre realtà sportive del territorio ma a Roma non ha impianti propri, quindi avendo molte attività importanti, soprattutto nel calcio a 5 non vedenti, l’associazione ha anche tante esigenze e deve andare alla continua ricerca di spazi. La scuola calcio si appoggia alla Città dello sport paralimpico ma i costi orari sono comunque impegnativi, quindi il sogno è entrare in partnership con altre associazioni e prendere in gestione un proprio impianto.

Fabrizio Romani (Barbarian Schools Rugby Club) è impegnato nel portare il rugby nelle scuole, dove ormai è presente da 12 anni, ed è aperto ad aprire le attività sportive scolastiche a delle collaborazioni, in particolare nei Municipi III, IV, XIV e XV; per quanto riguarda invece gli impianti di proprietà anche loro ne sono alla ricerca.

Alessandro Cochi (ASI) esprime apprezzamento per la volontà emersa durante l’incontro nel non dividere lo sport pubblico e quello privato, mettendo insieme realtà diverse per affrontare le problematiche che affliggono tutti gli operatori sportivi in questo periodo.

C’è stata infine una richiesta di informazioni relativamente al campo da calcio a 11 di San Cleto, area sulla quale è in corso l’acquisizione della proprietà da parte del Comune e che diverse associazioni sarebbero interessate a gestire il campo insieme al Comitato di quartiere San Cleto.

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One Comment
  1. Dopo il casino che avete combinato con la piscina della Lazio forse è meglio che vi dedichiate ad altro.

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