Le politiche sportive della Regione devono andare oltre alla mera distribuzione di soldi
La Regione ha annunciato una serie di provvedimenti, che ancora non hanno preso forma in atti ufficiali ma indicano la direzione nella quale si orienta il pacchetto di misure predisposte alla Pisana.
In estrema sintesi, mancano interventi a sostegno dei concessionari di impianti e palestre scolastiche dei Comuni e delle ex Province (la Regione pensa solo alle concessioni sulle aree di propria competenza, senza specificare quali e quante sono, “augurandosi” che i Comuni facciano altrettanto) e manca la quantificazione degli interventi a sostegno alle famiglie, senza i quali è impossibile capire quanto ampia sia la platea dei destinatari effettivi di tale misura (non è chiaro se si tratta di un aiuto concreto o soltanto di uno spot elettorale).
L’annuncio è stato fatto ieri da parte di Albino Ruberti, capo di Gabinetto del Presidente Zingaretti (eh già, perché incredibilmente in Regione Lazio non esiste un Assessore allo Sport), che ha presentato il pacchetto degli aiuti messo in campo dalla Regione che possiamo leggere sul sito del Consiglio Regionale del Lazio.
Sono certamente delle buone misure, meglio averle che non averle, ma sinceramente ritengo che la Regione abbia fatto troppo poco. In sostanza l’unica politica della Regione consiste nella distribuzione di soldi. Ripeto, è meglio di niente, ma non sono minimamente trattati gli argomenti politici più importanti, come ad esempio modifiche normative per lo snellimento delle procedure burocratiche, incentivi agli interventi necessari ed utilizzare gli spazi all’aperto, nuove norme per rendere possibile l’autorizzazione in tempi rapidi la realizzazione di campi sportivi all’interno delle aree già oggetto di concessione. Ricordo che le Regioni, a differenza dei Comuni, possono legiferare. Le Leggi Regionali hanno un rango superiore rispetto ai Regolamenti comunali.
Tutte queste idee, realizzabili a costo zero, sono emerse durante gli incontri degli Osservatori sportivi capitolini ma non sono presenti negli annunci fatti dal Capo di Gabinetto di Zingaretti. Questa è la dimostrazione del fatto che lavorare insieme potrebbe dare risultati migliori a vantaggio della collettività e, a tal fine, propongo di istituire una cabina di regia a livello regionale, per raccogliere anche i contributi degli Enti Locali.
Al momento non esiste un luogo di confronto di questo tipo, l’unico modo per dare un contributo è quindi farlo pubblicamente. Presento, di seguito, gli interventi che sono stati annunciati dalla Regione e i relativi commenti, punto per punto, con la speranza che vengano presi in considerazione per apportare delle modifiche migliorative.
Proposta n. 1
Il primo intervento previsto consiste in un aiuto economico di 5,1 milioni diretto per quanto riguarda gli affitti. Si rivolge a 1.867 contratti di locazione per 1.595 impianti, ai quali viene destinato un contributo a fondo perduto all’affitto per i due mesi di chiusura di circa il 40%, con un massimale fino a 1.500 euro.
Commento
Sarebbe utile sapere se questo aiuto a fondo perduto viene concesso indipendentemente dalle attività, oppure prevede delle distinzioni. Ad esempio se le attività praticate sono più di tipo “commerciale” – come ad esempio il fitness – oppure di tipo “sociale” – come ad esempio la scherma o gli sport da combattimento; oppure se si tiene conto delle quote di iscrizione applicate agli utenti, se sono ridotte oppure sono adeguate ai valori di mercato; oppure se i corsi sono integrati, e dunque accessibili anche ai disabili, oppure no. Non è chiaro se questi aspetti vengono considerati. Inoltre è precisato che l’aiuto sarà al massimo per due mesi, al massimo per il 40% e al massimo per 1.500 euro (credo si intendano 1.500 euro al mese, perché 5,1 milioni per 1.867 contratti di locazione equivalgono mediamente a 2.731 euro a contratto). Avendo posto questi limiti, penso che si tratta di affitti molto onerosi? Il dubbio che vorrei condividere è che si vada ad aiutare i “grandi” e non i “piccoli”, che probabilmente sono coloro che ne hanno più bisogno (oppure che stiamo parlando di una goccia nel mare che servirà a poco).
Proposta n. 2
La Regione è intervenuta anche con una riduzione dei canoni di concessione per gli spazi di sua competenza sulle aree demaniali proprie. Ci auguriamo che anche i comuni possano fare altrettanto”.
Commento
Sarebbe utile sapere a quanto ammonta in termini monetari questo aiuto e quanti e quali sono questi spazi, poiché non esiste un elenco degli Impianti Sportivi Regionali. Gli spazi sportivi di cui la Commissione sport è a conoscenza hanno tutti concessioni scadute (o mai esistite), quindi ritengo che si parli di indennità di occupazione e non di “canoni”. A tal proposito sarebbe interessante il riferimento normativo applicato dalla Regione, posto che il Comune applica l’art. 22, comma 4 del nuovo regolamento.
Proposta n. 3
Quanto alla ripresa delle attività “abbiamo pensato a una misura con un sostegno di 1,2 milioni di euro per i soggetti che riaprono da qui a novembre. Si tratta di azioni molto leggere con bandi facilmente utilizzabili. Prevediamo di alzare, rispetto al passato, l’attribuzione all’80% come misura, con un tetto fino a 5.000 euro e con un progetto per ogni soggetto”.
Commento
Sarebbe utile capire a cosa si riferiscono questi aiuti connessi alla ripresa delle attività. Durante le riunioni dell’Osservatorio sugli Impianti Sportivi Comunali è emerso che per riaprire dovranno essere affrontate tre distinte tipologie di costi: spese correnti per l’acquisto di materiali (guanti e mascherine per le attività, termoscanner), spese correnti per l’acquisto di servizi (sanificazione), investimenti per adeguare gli spazi (ad esempio installare spogliatoi temporanei o coperture). Il problema, più che di tipo economico, è di tempi burocratici: la Regione ha lavorato alla predisposizione di norme che consentano ai gestori di effettuare in tempi rapidi questi interventi?
Proposta n. 4
Sempre legato alla ripresa delle attività “prevediamo una forma di voucher da destinare, per famiglie con reddito più disagiato, ai ragazzi tra i 14 e i 22 anni, con 100 euro a ragazzo”, ha spiegato Ruberti aggiungendo che questo voucher è “cumulabile, in caso di famiglie, con 50 euro per ogni figlio.
Commento
Sarebbe utile capire a quanto ammonta questo aiuto in termini economici, perché nell’annuncio non è precisato. Questi 100 euro a quanti ragazzi sono destinati? Esiste una stima sul numero di famiglie che ne beneficeranno?
Proposta n. 5
Inoltre prevediamo dei buoni sport da 400 euro, da destinare a una fascia di età tra i 6 e i 17 anni e gli over 65 anni. La prima fascia vorremmo legarla anche al tema dei centri estivi”.
Commento
Anche in questo caso manca la quantificazione monetaria dell’intervento, il che non permette di capire, questi 400 euro a persona, a quante persone si rivolgono.
Proposta n. 6
“Abbiamo convocato per domani un tavolo con una rappresentanza del Coni, delle federazioni, del Cip, delle discipline sportive associate, degli enti di promozione sportiva e delle associazioni benemerite per regolare le modalità di riapertura e funzionamento dei settori. Oggi è uscita una specifica importante del governo con un vademecum corposo di 33 pagine di applicazione del Dpcm del 26 aprile e che servirà a capire la ripartenza delle strutture e degli impianti nelle prossime settimane”.
Commento
Accolgo positivamente della convocazione di un tavolo interistituzionale ma non si comprende esattamente chi sia invitato (le rappresentante citate equivalgono a centinaia di persone, più che una riunione di lavoro finalizzata all’ascolto e allo scambio di idee mi sembra che quella convocata sia un’assemblea alla quale si danno comunicazioni unidirezionali) e, soprattutto, essendo utile un confronto a tutti i livelli istituzionali, propongo di coinvolgere anche gli Enti Locali.