La gestione dei rifiuti in Europa
Alcuni Stati membri UE riciclano oltre l’80% dei rifiuti, a dimostrazione di come sia possibile utilizzarli come una risorsa. Il problema alla radice è che troppo spesso i prezzi dei beni venduti sul mercato non rispecchiano il costo reale del loro smaltimento: se lo facessero, si potrebbe innanzitutto evitare di creare rifiuti.
L’esperienza maturata nei paesi europei più virtuosi (Belgio, Danimarca, Germania, Austria, Svezia e Paesi Bassi conferiscono in discarica meno del 3% dei rifiuti urbani) insegna che il modo ottimale per migliorare la gestione dei rifiuti passa per la combinazione degli strumenti legislativi bilanciati in adeguati incentivi e/o sanzioni:
1. IMPOSTE E/O DIVIETI SULLE DISCARICHE E SULL’INCENERIMENTO
I risultati di un recente studio della Commissione Europea* sono inequivocabili: le percentuali di conferimento in discarica e di incenerimento nei paesi in cui sono stati applicati divieti o imposte che hanno innalzato i costi di tali operazioni si sono drasticamente ridotte.
2. SISTEMI “PAGA QUANTO BUTTI”
Tali sistemi si sono rivelati molto efficienti nel prevenire la produzione di rifiuti ed incoraggiare i cittadini a partecipare alla raccolta differenziata.
3. MECCANISMI DI RESPONSABILIZZAZIONE DEI PRODUTTORI
Caricare il costo dello smaltimento di alcuni prodotti a monte del processo produttivo ha consentito di raccogliere e ridistribuire i fondi necessari a migliorare la raccolta differenziata e il riciclaggio.
Per far si che i paesi più arretrati nella gestione dei rifiuti, tra i quali l’Italia, riescano ad allinearsi agli obiettivi raggiunti dai paesi più avanzati, sarebbe sufficiente generalizzare gli strumenti citati a tutti gli Stati membri.
*Fonte: Commissione Europea 16 aprile 2012, “Ambiente: l’alchimia dei rifiuti, come alcuni Stati membri li tramutano in risorsa“.
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