Tavolo di conciliazione voucher Lazio Nuoto
Questa mattina si è svolto l’incontro che ho convocato per provare ad individuare una soluzione bonaria alla controversia tra gli utenti della piscina comunale di viale Giustiniano Imperatore e la Lazio Nuoto, originata dalla scelta della società di non rimborsare le quote versate dagli utenti ed emettere, in cambio, dei voucher utilizzabili presso altre strutture vincolati a delle condizioni illegittime (come ad esempio sottoscrivere un abbonamento annuale presso la nuova struttura, a tariffe superiori a quelle comunali). Che queste condizioni siano illegittime è stato ampiamente spiegato già nelle prime settimane di applicazione del decreto, come ad esempio in questo articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore.
La scelta della Lazio Nuoto non è stata concordata con Roma Capitale, che ne è venuta a conoscenza soltanto nel momento in cui l’utenza ha manifestato il proprio malcontento indirizzando una lettera alla Sindaca. Roma Capitale, infatti, non è stata consultata dall’ex concessionario prima dell’emissione di tali voucher che, va ribadito, non rispettano la condizione prevista dal Decreto Rilancio, e cioè la possibilità di essere utilizzati incondizionatamente, e nel momento in cui il possessore lo desidera, presso la stessa struttura per la quale gli utenti hanno pagato. Riporto il testo del Decreto a beneficio di chi non lo ricorda:
I soggetti acquirenti possono presentare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, istanza di rimborso del corrispettivo già versato per tali periodi di sospensione dell’attività sportiva, allegando il relativo titolo di acquisto o la prova del versamento effettuato. Il gestore dell’impianto sportivo, entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza di cui al periodo precedente, in alternativa al rimborso del corrispettivo, può rilasciare un voucher di pari valore incondizionatamente utilizzabile presso la stessa struttura entro un anno dalla cessazione delle predette misure di sospensione dell’attività sportiva.
La Lazio Nuoto, avrebbe potuto far recuperare i voucher già a partire da fine maggio, quando Roma Capitale ha autorizzato la riapertura di tutte le piscine comunali. La decisione di tenere chiusa la piscina di viale Giustiniano Imperatore, che ha impedito ai possessori dei voucher di utilizzarli nelle settimane immediatamente successive al lock down, è da imputare esclusivamente alla Lazio Nuoto. Diversamente dalle altre piscine comunali, infatti, che hanno ripreso immediatamente le proprie attività, la Lazio Nuoto ha tenuto chiusa la piscina, rendendo ancora più critica la già difficile situazione.
A settembre, non essendo più nelle condizioni di poter assicurare ai suoi iscritti l’utilizzo dei voucher presso la stessa struttura, la Lazio Nuoto avrebbe dovuto rimborsare in contanti i suoi iscritti.
Roma Capitale, al fine di tutelare i diritti degli utenti della piscina e, allo stesso tempo, tutelare anche la Lazio Nuoto, che ha dichiarato di non avere le risorse economiche sufficienti a rimborsare i voucher, ha convocato un tavolo di conciliazione nel tentativo di facilitare un accordo privato tra nuovo e vecchio gestore, tramite il quale i due soggetti avrebbero potuto concordare una suddivisione dell’onere del rimborso. Questa soluzione avrebbe consentito alla Lazio Nuoto di risparmiare rispetto all’unica alternativa rimasta, e cioè quella di farsi carico del 100% del rimborso. Come potete vedere dalla registrazione, però, la stessa Lazio Nuoto ha rifiutato tale possibilità.
Di conseguenza, le alternative rimaste sono solo due: la prima consiste nella possibilità dell’intervento diretto da parte del Comune per il rimborso dei voucher, con successiva rivalsa sulla società sportiva che lo ha emesso (siamo in attesa che l’Avvocatura Capitolina dichiari percorribile tale ipotesi), la seconda consiste nel far utilizzare incondizionatamente tali voucher presso le altre strutture comunali nelle vicinanze (previo accordo con i relativi concessionari). Alcuni utenti hanno suggerito come possibile soluzione far assumere in carico a Roma Capitale il debito della Lazio Nuoto, il che significa pagare un debito privato con soldi pubblici: questa “soluzione” prefigura un danno erariale perseguibile con una pena detentiva. Chiaramente non è una strada praticabile.
Ci tengo a ringraziare pubblicamente la Maximostiense per aver dimostrato uno spirito collaborativo nel confronti dell’Amministrazione, concretizzatosi nella possibilità che è stata data agli utenti dell’impianto comunale di iscriversi gratuitamente al nuovo anno sportivo, senza scontare neanche un euro del controvalore monetario dei voucher emessi dalla Lazio Nuoto. Analogamente, informo che tutte le ulteriori soluzioni che il Comune riuscirà ad offrire tramite i concessionari dei propri impianti non andranno a intaccare il diritto da parte dei possessori dei voucher di chiedere il rimborso del 100% del loro controvalore.
Approfitto, infine, per ringraziare pubblicamente anche l’Avv. Eleonora Panagia, che ha partecipato alla riunione in rappresentanza di circa 40 utenti, e con la quale l’Amministrazione ha avviato una proficua interlocuzione al fine di giungere all’obiettivo di difendere gli utenti della piscina e fornire loro assistenza al fine di ottenere giustizia.
Roma Capitale non ha contezza di quanti voucher siano stati emessi e non è in contatto diretto con gli utenti degli impianti sportivi comunali. Come detto in precedenza, l’assistenza che possiamo assicurare agli utenti si traduce in un supporto sul piano politico e non legale (dal punto di vista giuridico, si tratta di una controversia tra privati): tutti coloro che desiderano richiederla devono utilizzare il seguente modulo comunicando le informazioni in esso richieste.
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