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Aggiornamenti sui lavori di realizzazione del palazzetto dello sport di Cesano

23 dicembre 2020

Dopo aver sbloccato un cantiere fermo da 13 anni, siamo quasi giunti al completamento del primo lotto per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di proprietà di Roma Capitale che sorgerà a Cesano.

L’impresa che ha in carico i lavori potrebbe concluderli entro il mese di aprile 2021. Nel frattempo, il Dipartimento SIMU lavorerà all’aggiornamento del progetto relativo al secondo lotto, la cui realizzazione potrebbe essere messa a bando nel mese di maggio. Il costo dell’opera è stato aggiornato da 1,8 a 2,2 milioni di euro, che provvederemo a finanziare nel prossimo bilancio di previsione 2021/2023 che approveremo entro il 31 gennaio 2021.

Diversamente da quanto è avvenuto nel passato in casi analoghi, vogliamo evitare che un’opera costata diversi milioni di soldi pubblici venga lasciata temporaneamente incustodita col rischio di essere danneggiata. Per questo motivo siamo favorevoli, da un lato, ad accordare eventuali proroghe richieste dalla ditta per la consegna del primo lotto e, dall’altro, a intraprendere gli iter più rapidi per l’assegnazione dei lavori del secondo lotto.

Nel frattempo, inizieremo anche a pensare alla futura gestione dell’impianto, con l’obiettivo di consegnare la struttura al suo concessionario (che nel frattempo dovrà essere stato individuato) il giorno stesso in cui essa sarà riconsegnata al Comune da parte della ditta che ne terminerà la costruzione.

Sebbene per alcuni possa sembrare prematuro, scrivo questo perché ho avuto modo di conoscere bene la storia degli impianti sportivi della Capitale e la loro malagestione, dalla quale vogliamo nettamente discostarci. Per essere ancora più chiaro, faccio un esempio di quello che non accadrà al Palacesano, raccontandovi la storia del Palatorrino. I lavori iniziarono nel 2001, per terminare nel 2006: da allora e fino al 2008 l’impianto è stato tenuto fermo, non assegnandolo, a causa dell’inerzia dell’Amministrazione Veltroni. Poi è stato pubblicato un bando, sul quale si è aperto un lungo contenzioso, e tra il 2009 e il 2011 l’impianto (che nel frattempo non ha mai aperto) è stato definitivamente vandalizzato. Così nel 2011, cinque anni dopo la sua realizzazione, è stata consegnata una struttura che necessitava di oltre 300 mila euro di lavori. In conclusione, l’impianto è stato aperto 10 anni dopo la sua realizzazione.

Ecco, il nostro obiettivo è programmare per tempo tutte le attività amministrative necessarie a mettere il futuro concessionario nelle condizioni di poter aprire l’impianto dopo 1 giorno, e non dopo 10 anni.

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