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Dal degrado al decoro: bancarelle e venditori abusivi

29 aprile 2013

bancarella

Proseguiamo l’esposizione del programma per il decoro di Basta Cartelloni, leggendo i capitoli che riguardano l’invasione di bancarelle ed i venditori abusivi.

Nella stragrande maggioranza dei casi, dietro le bancarelle vi è un vero e proprio racket che vede pochissime famiglie detenere le licenze da ambulante (posteggio in mercato, fuori mercato, a rotazione, nelle fiere), venditore di caldarroste, camion-bar.

Il fenomeno delle bancarelle è ormai talmente diffuso da apparire ingestibile. Le conseguenze più immediatamente percepibili di questa presenza incontrollata di banchi, dove si trova ogni genere di cianfrusaglia, sono il fastidio causato dall’intralcio fisico ed il pericolo derivante dalla ridotta sicurezza stradale. Tra le principali proposte di contromisure da adottare segnaliamo:

– portare a scadenza le licenze attualmente in vigore, abrogandone il rinnovo automatico previsto nel vigente Regolamento Comunale in materia (delibera C.C. 35/2006), permettendo il commercio su strada solo a coloro che abbiano partecipato al bando pubblico;
– stabilire che ogni soggetto non possa essere intestatario di un numero di licenze superiore al 10% di quelle totali autorizzate ad operare;
– richiedere alla Regione Lazio la modifica dell’art. 44 comma 3-bis della Legge regionale sul commercio n. 33/1999, eliminando l’obbligo di ricollocare l’ambulante in una posizione di equivalente valenza economica.

Similmente, a Roma si registra la presenza di migliaia di venditori abusivi, che offrono qualsiasi prodotto in base al momento della giornata e alle necessità: alcolici, borse contraffatte, ombrelli, souvenir. Per coprendere come si debba affrontare la problematica, bisogna innanzitutto chiarire che i venditori sono l’ultimo anello di una lunga catena. Non bisogna gurdare al fenomeno come il tentativo disperato di persone che non hanno altro modo per sbarcare il lunario:

Dietro questo mercato si celano, invece, enormi interessi e gli immigrati sono usati quotidianamente come pedine della criminalità che ha trasformato la Capitale in un luogo tipico del ‘caporalato’. I venditori, infatti, sono gestiti da organizzazioni criminali, delle vere cupole mafiose, che – oltre a sfruttare la manodopera e incentivare l’immigrazione illegale – evadono totalmente il fisco, operando una concorrenza sleale nei confronti dei commercianti onesti.

Purtroppo essere consapevoli di cosa si cela realmente dietro dei semplici vu cumprà, ci fa capire che risolvere questo problema sarà molto difficile e richiederà una grande determinazione. Noi, comunque, siamo pronti e soprattutto, come ormai avete capito, siamo gli unici ad esserlo.

L’unica soluzione – oltre il controllo del territorio – è colpire chi approvvigiona questa filiera , che ha un’organizzazione industriale, tramite l’individuazione delle figure che coordinano questa struttura e dei magazzini che forniscono tutto il materiale agli ambulanti. Questo necessita però di un vero e proprio lavoro di intelligence , non diversamente dalle attività criminogene più “strutturate” che colpiscono la città. Pertanto suggeriamo un coordinamento interforze (Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani) per la prevenzione e repressione di un fenomeno che dovrebbe interessare anche gli organi politici e amministrativi nazionali (Governo, Ministero dell’Interno, Prefettura).

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