Dal degrado al decoro: cartelloni pubblicitari e affissioni abusive
Il dilagare di manifesti abusivi, quasi sempre commissionati proprio da coloro che dovrebbero avere cura del decoro della città, è uno dei fenomeni più umilianti che ha colpito la città di Roma negli ultimi anni. Purtroppo anche le premesse della imminente campagna elettorale comunale non fanno ben sperare.
Il programma per il decoro urbano proposto dell’Associazione Bastacartelloni parte dalla semplice osservazione della realtà dei fatti:
Roma è vittima di un fenomeno unico tra le città europee e non solo. Tutti i muri, le recinzioni dei cantieri e i contenitori per la raccolta dei rifiuti e dei vestiti usati, dal centro alla periferia, sono costantemente ricoperti di affissioni illegali ad opera dei partiti, dei sindacati, dei movimenti e di altri enti che imbrattano ogni spazio pubblico. Un sistema violento che alimenta il racket degli attacchini, rende la città profondamente degradata e impedisce una comunicazione sana da parte di coloro che rispettano le regole.
Per contrastare questo fenomeno, ormai fuori controllo da decenni, è necessario adottare contromisure adeguate, come ad esempio:
1. rispetto severo della normativa comunale, che preveda tempi certi di esposizione, e pagamento del diritto di affissione così come stabilito nel Regolamento Affissioni ma non adempiuto nella stragrande maggioranza dei casi;
2. oscuramento immediato del manifesto abusivo, attraverso un messaggio adesivo che indichi chiaramente la natura illecita della comunicazione;
3. sanzioni severe da comminare in solido alla ditta di attacchinaggio e al committente.
Quello che potrebbe apparire come un problema che riguarda “solo” ad ambiente ed estetica, si riflette in realtà su altri servizi ai cittadini, come ad esempio il bike sharing. In tutte le principali città europee, infatti, le compagnie pubblicitarie forniscono al comune migliaia di biciclette, a titolo gratuito, in cambio del permesso di apporre della pubblicità sia sulle biciclette che in altri punti della città. A causa della mancata lotta alle affissioni abusive, invece, il comune di Roma non ha questa possibilità: se è possibile attaccare della pubblicità senza pagare niente, infatti, il diritto ad apporre pubblicità sulle biciclette non ha alcun valore economico.
Un problema simile ma è quello della proliferazione incontrollata degli impianti pubblicitari, che mette a rischio la sicurezza stradale ed è divenuta sempre più frequentemente causa di numerosi incidenti, alcuni dei quali mortali. I rimedi proposti fanno leva sulle seguenti azioni:
1. adottare in tempi brevi il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari così come emendato dalle associazioni cittadine, che porti ad una immediata riduzione della superficie pubblicitaria, elimini le deroghe al Codice della Strada, stabilisca formati e aspetto estetico di una impiantistica di qualità e di pregio;
2. promuovere un sistema di controllo a distanza dei cartelloni pubblicitari con moderne tecnologie Gps che permettano con facilità di registrare ogni spostamento. Il sistema sarà installato a spese delle ditte pubblicitarie vincitrici del bando;
3. nel frattempo, bloccare ogni altra installazione; combattere l’abusivismo attraverso oscuramenti degli impianti e rimozioni degli stessi. I costi di tali operazioni devono essere a carico del trasgressore, in solido con l’inserzionista.
Il Sindaco uscente Alemanno dichiara, nel libretto propagandistico “4 anni per Roma”, di aver affrontato il problema grazie al censimento in banca dati di 220 mila mq di impianti pubblicitari. In verità, le associazioni ed i comitati sostengono il contrario. La deliberazione n. 37 del 2009, che ha previsto il meccanismo dell’autodenuncia e delle deroghe, ha infatti favorito il fenomeno dell’abusivismo.
Nonostante la pesante eredità che viene ci lasciata le amministrazioni precedenti, siamo consapevoli che la sfida ai cartelloni selvaggi ed ai manifesti abusivi è ampiamente alla nostra portata perchè non dovremo inventare niente di rivoluzionario. Il programma per passare dal degrado al decoro è già stato preparato, dobbiamo soltanto approvarlo e poi applicarlo alla lettera.
Trackbacks & Pingbacks