C’era una volta Mister “una riforma al mese”
Come l’articolo di ieri, anche lo scopo di oggi è prendere appunti a futura memoria, perchè è trascorso solo un mese ma sembra già un’eternità. Era il 17 febbraio quando è stata annunciata l’agenda di Governo dell’uomo nuovo del Partito Democratico, che prevedeva la realizzazione di una riforma al mese:
la piattaforma che discuterò prevede che entro febbraio si faccia un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali, e nei mesi successivi ci saranno: a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica Amministrazione, a maggio il fisco
Siamo a metà marzo e la prima riforma è già finita nel dimenticatoio. Nessuno parla più della legge elettorale ma i fatti parlano da soli: le riforme costituzionali ed elettorali, che erano state promesse entro febbraio, sono ben lontane dal vedere la luce.
Tra meno di due settimane potremo ufficializzare la mancata realizzazione della riforma del lavoro, poi sarà la volta di quella della Pubblica Amministrazione ed infine di quella del fisco.
Cosa significa questo? Significa che la popolarità di Renzi Premier farà la stessa fine di quella Letta e coloro che saranno disposti a dare ancora fiducia al PD saranno parecchi di meno dei 9 milioni del 2013. Gli astenuti cresceranno ancora e, in sostanza, l’Italia si troverà di fronte a un ballottaggio tra Forza Italia e Movimento 5 Stelle. L’inferno e il paradiso. Come dicevo ieri, sono curioso…
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