La città che vuole essere olimpica senza lo sport
Cambiamo tutto a partire da:
Assessorato alla qualità della vita e al benessere delle persone. Con un dipartimento a esso dedicato che abbia a disposizione risorse umane e finanziarie.
È incredibile ma è scritto proprio così nel Capitolo 8 del programma elettorale di Marino. Ebbene, oggi il comune si ritrova senza assessorato e senza dipartimento allo sport perché il primo è finito sotto la cultura e il secondo sotto la scuola.
Che diavolo c’entra con lo sport una laureata in Lettere Moderne con specializzazione in Storia del Teatro e dello Spettacolo, funzionario dell’Ente Teatrale Italiano per 5 anni, poi direttore del Dipartimento Cultura per 7 anni, poi direttore del Teatro di Roma per altri 3? Da ieri è questo il curriculum della figura delegata ad occuparsi dello sport nella capitale.
Lo sport non è più “qualità della vita”? Allora lo dica, signor Sindaco. E dica, già che c’è, come si concilia questo totale disinteresse verso lo sport con l’irrefrenabile voglia di Olimpiadi. Perché viene il dubbio che la candidatura olimpica piaccia solo per gli appalti milionari che ne deriverebbero.
Marino Sindaco, che a pagina 61 del suo programma elettorale criticava Alemanno Sindaco perché “tutta l’attenzione è stata riservata ai grandi eventi”, ha finito per fare la stessa cosa.
Mentre lui è volato a Losanna per sostenere la Roma olimpica (Olimpiadi 2024, Marino a Losanna per lanciare la corsa di Roma), il sindaco di Boston, Martin Walsh, ha ritirato la sua città:
Non firmerò un accordo per ospitare i Giochi se non avrò garanzie che i miei cittadini non dovranno firmare il conto finale, mi rifiuto di ipotecare il futuro della città
Link: Boston ritira la candidatura per le Olimpiadi 2024
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