Lo sapevi che i biglietti cartacei si usavano nel 1980?
Nel 2016 per viaggiare con i mezzi pubblici i paesi sviluppati usano i biglietti elettronici: si possono acquistare in ogni stazione della metro e sono ricaricabili. Il costo del viaggio dipende dalla distanza tra il punto di partenza e quello di arrivo, sia per la metropolitana che per gli autobus.
È un metodo semplicissimo e dai molteplici vantaggi. Innanzitutto rende conveniente per tutti utilizzare i mezzi pubblici. Chi li utilizza molto, e per lunghe distanze, può acquistare degli abbonamenti. Chi invece li usa poco, o per brevi distanze, non è costretto ad acquistare un biglietto con un prezzo fisso sia per chi percorre 500 metri sia per chi deve andare dall’altro lato della città. In tal modo, un viaggio di poche fermate potrebbe essere gratis (o quasi gratis).
Secondariamente, è un metodo a prova di furbi. Per entrare ed uscire dalla metro devi superare dei tornelli, che scalano il credito dal tuo biglietto elettronico quando timbri l’uscita (se, quindi, lo hai caricato con un importo non sufficiente resti dentro…). Per entrare sull’autobus devi timbrare la macchinetta accanto all’autista, che verifica che tu abbia credito a sufficienza per arrivare fino al capolinea, e quando scendi timbri l’uscita dal bus (e conviene farlo, perché altrimenti ti viene scalato il credito per tutta la tratta, fino al capolinea).
I vecchi biglietti, quelli che, tanto per fare un esempio, costavano 1,50 euro anche se devi scendere dopo una sola fermata, sono un lontano ricordo di 35 anni fa. I giovani, in effetti, non li hanno proprio mai visti!
Ecco invece il benvenuto di Roma ai turisti che vengono a visitarla. Ma, soprattutto, a tutti i suoi poveri abitanti. Un biglietto elettronico (lo possiamo persino pagare con il cellulare: siamo davvero dei geni nello sfruttare i benefici della tecnologia!) che però funziona, nella sostanza, esattamente come se fosse un arcaico biglietto di carta.
Mentre pensate al perché siamo rimasti indietro di 35 anni, godetevi un viaggio nel futuro, che per molti è già il presente.