Il Dipartimento Promozione del Turismo è carente di personale e le due task force messe in campo – in tutto una dozzina di uomini – devono muoversi in un ginepraio inestricabile di affittacamere che nascono come funghi.
Questa situazione porta, secondo una stima fornita da Federalberghi, ad avere a Roma circa 5 mila strutture abusive, che equivalgono ad almeno 35 milioni di euro annui di evasione della tassa di soggiorno. Per non parlare della mancanza del rispetto delle norme di sicurezza e igienico sanitarie delle strutture ricettive illegali.
La ridefinizione dei ruoli e dei compiti, con un’allocazione più efficace delle risorse messe in campo per la lotta all’abusivismo alberghiero nella Capitale, deve essere effettuata anche attraverso un adeguato confronto con le risorse messe a disposizione dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.
Si attende, quindi, un incontro inter istituzionale soprattutto in vista del Giubileo Straordinario che avrà inizio a partire dal prossimo 8 dicembre nella città eterna e, in occasione del quale, Federalberghi prevede una crescita esponenziale delle strutture ricettive abusive, con conseguenze catastrofiche verso le attività regolari.
Tassa di soggiorno: l’abusivismo costa 35 milioni l’anno
Quante sono le strutture ricettive a Roma? Se facciamo questa domanda ai motori di ricerca che gestiscono le prenotazioni online ne contiamo più di 8 mila; se lo andiamo a chiedere al comune ci diranno che sono meno di 4 mila.
Circa la metà delle case vacanza, dei bed & breakfast e delle stanze in affitto a Roma sono abusive e, quindi, non pagano le tasse. Per la precisione, Federalberghi stima che il danno per il bilancio di Roma Capitale è pari a 35 milioni di euro l’anno.
Questi sono i risultati della commissione di ieri, riportati sul blog della nostra lista civica:
Secondo quanto emerso nel corso della seduta odierna della Commissione razionalizzazione della spesa, l’attività di controllo nel settore alberghiero ha risorse limitate e scarso coordinamento.
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