Eccellenze capitoline, il Sistema Integrato Roma Sicura
Il problema atavico della condivisione delle informazioni, che affligge tutti gli uffici del comune e si associa alla lentezza della burocrazia, è il principale ostacolo al buon funzionamento della macchina amministrativa.
Nel corso degli anni ci siamo imbattuti in casi tragicomici, come ad esempio lo stadio di atletica che al catasto risulta essere un campo agricolo (Per fare un impianto ci vuole un seme).
È un problema che esiste da sempre ma, in realtà, si potrebbe risolvere rapidamente. In parte, alcune soluzioni ci sono già ed è la stessa amministrazione comunale ad averle realizzate. Ad esempio, il SIRS:
L’esigenza di realizzare il Sistema Integrato Roma Sicura è scaturita dalla necessità di creare una “mappa del rischio urbano”. Una mappatura dinamica, costantemente aggiornata e fruibile da parte di tutti gli Uffici, gli Enti e le istituzioni interessati, finalizzata ad una lettura organica delle complesse tematiche legate ai fenomeni connessi alle diverse forme di degrado, abusivismo e disordine urbano diffusi sull’intero territorio comunale.
Questo progetto ha ottenuto riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale: il premio “Innovazione e sicurezza” 2010 per aver impresso un cambiamento strategico nella promozione della legalità, la prevenzione del crimine e la gestione del rischio; il premio “Urban Security Awart” 2001, quale miglior progetto realizzato con l’uso di tecnologie innovative; il premio “E-GOV” 2012. Eppure, in ambito locale sembra essere stato dimenticato.
Tra le informazioni raccolte nell’applicativo sono comprese quelle relative agli insediamenti abusivi (campi “tollerati”, stabili di proprietà pubblica e privata occupati abusivamente, ecc.) con relativi sgomberi e bonifiche, che si succedono di continuo e senza mai giungere a soluzioni definitive (Il degrado dopo uno sgombero, aspettando un nuovo insediamento).
Altre informazioni riguardano i parcheggiatori abusivi, un altro problema mai risolto (Dal degrado al decoro: lavavetri, parcheggiatori abusivi ed autopromozioni). Per non parlare del censimento delle caditoie (Emergenza tombini, poi emergenza buche, poi di nuovo tombini) o di quelli delle strutture ricettive regolari e non (Tassa di soggiorno: l’abusivismo costa 35 milioni l’anno), dei pali per l’illuminazione pubblica, delle aree di posteggio riservate e tanto altro.
Tutti temi arcinoti ed irrisolti, che anzi nel corso degli anni si sono accresciuti ed hanno peggiorato progressivamente la qualità della vita dei romani. Tanto che, ormai, i sondaggi dicono che metà romani sono rassegnati all’idea che “tanto non cambia niente”.
Le eccellenze che abbiamo in casa come questa, frutto del lavoro di dipendenti pubblici competenti e che non si arrendono, dimostrano invece che cambiare è possibile.
Siamo consapevoli di avere a disposizione un’occasione unica e faremo di tutto per non lasciarcela sfuggire.