A Roma mai più affidamenti diretti e proroghe infinite, nessuna moratoria sui procedimenti in corso
Avevo chiesto il ritiro di questa mozione ma siamo stati costretti a votarla. E allora parliamone.
Siamo contrari alla proposta di moratoria di tutte le procedure pubbliche avviate a Roma per l’affidamento in concessione degli impianti sportivi comunali e siamo contrari agli affidamenti diretti, a Roma non si tornerà mai più indietro lo diciamo chiaramente.
Tutte le forze politiche presenti in Campidoglio hanno votato a favore, dagli amici Fratelli (d’Italia) agli amici di Giorgia (Meloni), dal Partito Democratico alla Lega, da Forza Italia alla sinistra “estrema” di Fassina. Tutti a favore degli affidamenti diretti e delle proroghe infinite.
Tutti tranne il Movimento 5 Stelle.
Evidentemente questo è un tratto distintivo, caratteristico, che differenzia il Movimento da tutti gli altri. Mi dispiace constatare che sia ancora così, mi ero illuso – lo devo confessare – che la trasparenza e la meritocrazia fossero finalmente diventati principi condivisi da tutti. Invece siamo ancora soli da questo punto di vista. Peccato, ne siamo comunque orgogliosi e lo ribadiamo a testa alta.
Chi afferma che c’è un “disallineamento” tra la legge nazionale e l’attuale Regolamento per gli impianti sportivi comunali dice il falso: i bandi pubblici non potranno mai essere un elemento di contrasto con le leggi italiane e quelle europee (vi prego, colleghi consiglieri, siamo seri!).
Viceversa sono le proroghe infinite ad essere in contrasto con le Direttive europee e con le leggi nazionali. Proprio quello che chiedeva la mozione: affidamento diretto degli impianti esistenti ai concessionari con la concessione scaduta.
I bandi pubblicati da Roma Capitale sono troppo pochi, e non troppi. Devono aumentare e velocizzarsi, non essere bloccati.
Non si torna indietro, né oggi né dopo il 2021: qualsiasi Governo ci sarà a Roma nel futuro, gli affidamenti diretti nel mondo sportivo sono finiti per sempre. E se la politica cadrà nuovamente in errore, sarà la Corte dei Conti a rimediare. Le procedure pubbliche, infatti, porteranno anche benefici economici al Comune, oltre ad un migliore servizio agli utenti.
Questa è una promessa che mi sento di fare a livello personale. Abbiamo liberato Roma da un sistema che non tornerà mai più.