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La differenza tra prolungamenti illegittimi e partenariato pubblico privato a norma di legge

15 marzo 2020

Torniamo a parlare degli investimenti effettuati sugli impianti sportivi comunali finanziati dai concessionari.

Il mio post dell’11 febbraio ha dato origine a un interessante confronto tra il meccanismo illegittimo previsto dal vecchio regolamento e il meccanismo a norma di legge previsto dal nuovo regolamento.

In nome del popolo italiano, le “concessioni perpetue” a Roma sono finite

Il legale rappresentante di Alma Nuoto afferma di avere:

investito oltre 1.500.000 di Euro in lavori di potenziamento e miglioria (e molto, molto di più per lavori di adeguamento alle normative, manutenzione straordinaria ecc.) senza chiedere nulla a nessuno

Questa affermazione è inesatta: il concessionario ha chiesto, e ottenuto, il prolungamento della concessione per un periodo sufficiente ad ammortizzare quegli investimenti, la cui durata complessiva sarà di 45 anni. Durante questi 45 anni, a fronte degli investimenti menzionati e di tutte le altre spese per la manutenzione ordinaria, il concessionario ha incassato, grazie allo sfruttamento di una struttura di proprietà pubblica, decine di milioni di euro.

Una seconda inesattezza è contenuta nella domanda successiva:

Senza il concessionario quelle indispensabili opere chi le avrebbe realizzate? Il Comune di Roma?

La risposta è no: quelle opere non le avrebbe realizzate il Comune di Roma, bensì un concessionario selezionato con una procedura pubblica, trasparente e meritocratica (e non un concessionario selezionato con affidamento diretto). Il meccanismo a norma di legge previsto dal nuovo regolamento prevede che i progetti vengano messi a gara e che li realizzi il migliore offerente. Naturalmente non escludo che possa essere la stessa Alma Nuoto il concessionario migliore selezionato con procedura aperta, sia chiaro. Ci tengo ancora una volta a precisare che non ho nulla da criticare al concessionario in termini di qualità del servizio reso e di capacità gestionale.

Una terza inesattezza è contenuta in questo periodo:

SE CI FOSSE ANCORA QUEL “MECCANISMO ILLEGITTIMO” (che andava solo aggiornato e migliorato in modo intelligente e produttivo) Alma Nuoto domani mattina sarebbe pronta a investire per costruire TRE PALESTRE senza costi per l’amministrazione

Approfitto per comunicare ad Alma Nuoto e a tutti gli attuali concessionari di impianti sportivi comunali che il nuovo regolamento incentiva la presentazione di progetti che migliorino le strutture pubbliche e prevede che il proponente venga “premiato” con una concessione che abbia una durata sufficiente ad ammortizzare tutte le relative spese.

La differenza tra il regolamento attuale e quello precedente è che prima il “premio” era sproporzionatamente a favore del concessionario, mentre oggi il premio è equo. Ecco la mia critica politica al vecchio regolamento: la vecchia politica aveva accordato un “regalo” a chi era in possesso di una concessione, a discapito di tutti i potenziali concorrenti e a discapito degli utenti.

Infine un’ultima inesattezza che segnalo è la domanda che il concessionario rivolge agli utenti dell’impianto:

Che ne pensano della concreta possibilità di poter disporre finalmente di una tribunetta al chiuso e al coperto per assistere alle lezioni al caldo invece che come succede adesso all’aperto, al sole, al vento e alla pioggia? Senza spendere nulla e continuando a frequentare alle stesse tariffe fissate dal Comune. Mi dispiace, non si può e non si potrà fare, quel “meccanismo illegittimo” non esiste più

Affermare che la possibilità di far realizzare opere ai concessionari in cambio di una concessione di durata equa non esiste più è falso. Quello che non esiste più è il meccanismo illegittimo che regalava a soggetti privati lo sfruttamento economico di strutture di proprietà pubblica.

Desidero concludere facendo presente al Presidente Tafuro che la cura degli impianti da parte dei relativi concessionari (che, a leggere le sue parole, è un comportamento che caratterizza unicamente Alma Nuoto) è invece la norma. In occasione dei sopralluoghi che ho effettuato in questi anni ho avuto modo di verificare che la realizzazione di migliorie agli impianti (rifacimento dei manti in erba sintetica e naturale nei campi di calcio, rifacimento delle superfici di campi da tennis e padel, rifacimento di spogliatoi e tanti altri lavori in decine di impianti) è la normalità. Questi lavori vengono svolti normalmente dai gestori che hanno contratti di concessione con durata anche molto inferiore ai 10 anni (quindi in condizioni “peggiori” rispetto ad Alma Nuoto). E lo fanno “senza chiedere niente in cambio”. O, meglio, lo fanno senza chiedere niente di più in cambio. Perché essere titolari della concessione di una struttura sportiva pubblica è un diritto che molti vorrebbero tentare di acquisire: come hanno dimostrato i bandi per le piscine simili a quella di via dei Consoli, i soggetti interessati a prenderne in carico la gestione sono numerosissimi.

Alma Nuoto sostiene di essere il miglior gestore possibile e non ho motivi per metterlo in dubbio: nel 2030 avrà la possibilità di dimostrarlo, tramite un meccanismo legittimo (una gara pubblica) e non tramite lo sfruttamento di una rendita di posizione.

Questo è, a mio modestissimo avviso, quello che hanno detto i giudici del Tar.

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