Impatto dell’emergenza Covid-19 sullo sport e misure per un “Cura Roma”
Questa pagina raccoglie e condivide le stime dell’impatto economico conseguente alla chiusura forzata delle strutture sportive di proprietà comunale e le misure che Roma Capitale sta predisponendo per sostenere i concessionari degli impianti e dei centri sportivi municipali.
Al fine di quantificare economicamente l’impatto complessivo della chiusura forzata delle strutture abbiamo avviato una raccolta dati tramite la quale abbiamo chiesto ad ogni concessionario di indicare la stima dei ricavi che avrebbero realizzato nel periodo tra marzo e luglio se l’impianto fosse rimasto aperto.
Abbiamo inoltre, chiesto a tutti i concessionari di di impianti sportivi e di palestre scolastiche di indicare il numero di utenti che frequentano le strutture e il numero di collaboratori sportivi in servizio.
Hanno risposto oltre 40 concessionari di impianti sportivi comunali e oltre 60 affidatari di palestre scolastiche; la perdita economica nel settore è stimata in oltre 45 milioni di euro, di cui circa 5,5 milioni riferiti ai Centri Sportivi Municipali; il numero di lavoratori colpiti è di circa 10.600. Gli utenti del servizio sportivo offerto tramite le strutture comunali sono circa 310.000.
Dall’inizio dell’emergenza i principali atti ai quali abbiamo lavorato sono i seguenti.
Ordine del giorno del 13 marzo (approvato in Assemblea Capitolina), che prevede le seguenti misure:
- sospensione del pagamento del canone per tutto il periodo di emergenza e ai mesi successivi senza ricalcolare la durata concessoria (salvo diverse indicazioni del Governo);
- richiesta all’Istituto per il Credito Sportivo di sospendere le rate di mutui relativi agli impianti sportivi (qualora non previsto dal decreto in fase di stesura da parte del Governo) per tutti i mesi di emergenza fino a 2 mesi successivi alla cessata emergenza (per dare il tempo agli impianti di ricreare i flussi economici) erogati per lavori di ammodernamento, potenziamento, ristrutturazione degli impianti o per acquisto di attrezzature sportive;
- richiesta al Governo di:
- bloccare i pagamenti IVA quando dovuti e i contributi dei dipendenti delle ASD e dei concessionari qualora non previsto dal decreto;
- congelare le bollette delle utenze (qualora non già previsto dal decreto);
- inserire i lavoratori dello sport nelle categorie che beneficeranno del supporto economico previsto (se non già è previsto nel decreto);
- annullare i pagamenti dei canoni di concessione di impianti sportivi per il periodo di emergenza e fino a 2 mesi dopo la cessazione dei provvedimenti;
- chiedere alle Federazioni sportive l’esonero dal pagamento delle tasse federali per tutti gli eventi che sono stati rimandati o annullati per le 2 edizioni successive a quella oggetto di annullamento o la ricalendarizzazione degli stessi.
Proposta di deliberazione depositata il 1 aprile (integrazione D.A.C. n. 41/2018), nella quale:
- viene indicato l’elenco puntuale degli spazi idonei ad ospitare le attività dei Centri Sportivi Municipali;
- viene rimosso il limite delle 50 ore per una singola associazione che gestisce solo 2 centri sportivi;
- viene stabilito che le commissioni di aggiudicazione possono essere costituite da un membro esterno esperto in materia (ad es. fiduciario Coni).
Proposta di deliberazione depositata il 6 aprile (integrazione D.A.C. n. 41/2018), nella quale:
- si estende la previsione di esenzione dal pagamento dei canoni di concessione ai casi imprevisti e imprevedibili, indipendenti dai concessionari, che comportino la chiusura dei Centri Sportivi Municipali per almeno un mese consecutivo;
- si prevede che, in conseguenza delle gravi ed imprevedibili circostanze causate dal diffondersi dell’emergenza epidemiologica COVID-19, il Municipio competente per territorio possa procedere alla modifica della durata di tutti gli affidamenti in corso stabilendone un prolungamento della durata di un anno;
- di procrastinare, per l’anno 2020, il termine del 30 aprile, fissato dall’art. 5 della D.A.C. 41/2018 e, pertanto, di stabilire che gli avvisi dovranno essere adottati dai competenti Municipi entro i 60 giorni successivi al termine del periodo dello stato di emergenza e comunque entro e non oltre la data del 30 aprile 2021.
Mozione depositata il 10 aprile, nella quale l’Assemblea Capitolina impegna la Giunta si impegna:
- a farsi promotori presso il Governo, nell’interesse della cittadinanza e dell’Amministrazione Capitolina di una richiesta finalizzata a:
- stanziare un finanziamento necessario a prevedere, in tutti i Comuni italiani, l’azzeramento delle aliquote di pagamento per l’anno 2020, delle imposte e dei tributi locali (TARI, IMU, TASI ecc) a carico dei concessionari di impianti sportivi, ovvero studiare specifiche modalità di dilazione o sospensione temporanea delle stesse, compatibilmente con i vincoli di bilancio;
- stanziare un finanziamento necessario a prevedere la possibilità di esentare i concessionari degli impianti sportivi comunali e dei centri sportivi municipali di proprietà di tutti i comuni italiani dal pagamento dei relativi canoni di concessione, dal mese di marzo fino alla durata delle chiusure, ovvero valutare la possibilità di riconoscere ai medesimi concessionari un credito d’imposta pari all’ammontare del canone in compensazione dei tributi locali;
- modificare e semplificare il Codice dei Contratti (D. Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.) per quanto concerne le procedure riferite alle concessioni di impianti sportivi e, in particolare, per gli affidamenti delle palestre scolastiche, in quanto attività di servizio sociale pubblico effettuato per conto della P.A.;
- modificare, in via straordinaria per il 2020 e 2021, il meccanismo della detrazione d’imposta valida per le spese sportive dei minori, dall’attuale 19% fino ad un massimo del 100%, portando la soglia a 210 euro e l’applicabilità a tutti gli appartenenti al nucleo familiare;
- sospendere i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per tutto il 2020;
- applicare la misura che consenta di aumentare la quota in anticipazione dal 10% al 20% ai Comuni beneficiari dei finanziamenti per il piano “Sport e Periferie”.
- adottare ogni iniziativa e atto finalizzati a:
- considerare l’eventualità di istituire un fondo di garanzia comunale a favore degli operatori dello sport di base che operano sia negli impianti pubblici che in quelli privati, al fine di agevolare l’accesso al credito in previsione della ripartenza;
- incentivare gli investimenti in impianti sportivi più sicuri ed efficienti, anche tramite la richiesta di apertura da parte dell’Istituto di Credito Sportivo, all’interno del Fondo di Garanzia e del Fondo Contributi Interessi per l’impiantistica sportiva, di un comparto specifico dedicato ad investimenti negli impianti di proprietà di Roma Capitale;
- snellire le procedure relative alle migliorie degli impianti sportivi quali la modifica della destinazione d’uso di alcune superfici sportive o la realizzazione di coperture su spazi all’aperto;
- prevedere che, per un periodo di sei mesi a far data dal termine dell’emergenza, i concessionari possano realizzare modifiche (con interventi che potranno riguardare una superficie non superiore al 20% delle aree sportive all’aperto dell’impianto) alle tipologie sportive praticate all’aperto, nell’intento di un riequilibrio economico finanziario della gestione, alterato a causa del ridotto flusso di frequentazione da parte dell’utenza cittadina, e in tal modo ampliare l’offerta sportiva degli impianti comunali in modo da rendere gli stessi maggiormente fruibili dalla cittadinanza in relazione alle nuove esigenze.