Osservatorio sugli Impianti Sportivi Comunali – focus sulle concessioni revocate
La riunione dell’Osservatorio del 15 maggio ha affrontato il tema delle concessioni revocate. Gli impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale che rischiano più di tutti di non riaprire sono, infatti, quelli che sono stati oggetto di revoca delle relative concessioni.
Si tratta di strutture che, paradossalmente, sono molto belle e molto frequentate ma, a causa di mutui con rate molto elevate, negli anni tra il 2010 ed il 2015 si sono trovati in una situazione di squilibrio economico che non è mai stato sanato.
Per tutti sono in corso dei contenzioni pluriennali, i cui esiti sono incerti nel tempo e nel contenuto ma l’elemento più preoccupante è che, in caso di vittoria da parte di Roma Capitale, queste strutture rischiano seriamente di andare incontro alla rovina (è facile prevedere che, senza manutenzione, faranno la stessa tragica fine dei Punti Verde Qualità che sono stati revocati).
Durante l’attuale mandato gli indirizzi politici sono stati numerosi, e spesso all’unanimità, ma sono stati bocciati oppure non attuati. Mi riferisco in particolare al Consiglio straordinario sugli impianti sportivi realizzati con mutui garantiti da Roma Capitale, convocato dopo la bocciatura della proposta di delibera per la rinegoziazione dei mutui, in occasione del quale è stato approvato l’ordine del giorno del 14 novembre 2019, che prevedeva la costituzione di una cabina di regia e un aggiornamento quadrimestrale alla Commissione Sport da parte delle strutture amministrative competenti (Dipartimenti Sport, Patrimonio e Urbanistica, oltre a Ragioneria Generale e Avvocatura). A sei mesi di distanza, purtroppo, questo indirizzo risulta disatteso.
Sono intervenuti nella discussione Guido Tommasi, Nando Bonessio, Gino Giuliano, Fabio Cantoni, Daniele Immediato, Carlo Rienzi e Bruno Casali.
Le principali proposte emerse durante la riunione sono: valutare il ricorso all’affidamento diretto ai soggetti utilizzatori, sollecitare gli uffici ad incontrare i gestori degli impianti (richiesta condivisa da tutti i concessionari), chiedere un aggiornamento dello stato di attuazione dell’ordine del giorno del 14 novembre 2019.
In particolare la prima proposta parrebbe configurarsi, tenuto conto anche del Decreto Rilancio, come l’unico provvedimento consentito dall’attuale normativa per dare attuazione all’indirizzo politico, che consiste nello stabilire le condizioni necessarie alla riapertura degli impianti sportivi comunali al fine di scongiurare l’ammaloramento delle strutture e l’interruzione del servizio offerto. Tale misura consiste, di fatto, in un rinnovo delle concessioni agli stessi soggetti ai quali il Comune aveva affidato gli impianti. I beneficiari della proposta vengono, quindi, individuati non attraverso una scelta soggettiva bensì tramite criteri oggettivi e a determinate condizioni, come ad esempio essere in regola con il pagamento dei canoni. La durata dell’affidamento sarà limitata al tempo utile per superare l’emergenza.