Commissione su Campo Testaccio del 28 ottobre 2020
La Commissione Sport continua a lavorare per la riqualificazione di Campo Testaccio. Prima di passare alla sintesi dell’incontro è doveroso un ringraziamento pubblico alle Associazioni che hanno partecipato al processo per il “Recupero dell’ex campo Roma e realizzazione di una nuova zona a servizi sportivi per Testaccio” (di cui pubblico il documento conclusivo) e che hanno chiesto questa nuova seduta: Testaccio in Testa, Real Testaccio, Testaccio in Piazza e Riprendiamoci Capo Testaccio.
La seduta è stata infatti utile a chiarire le notizie errate che erano state diffuse da parte del Municipio I sulla delibera di riclassificazione dell’impianto e sull’iter del progetto partecipato.
Per quanto riguarda il primo punto, l’atto che confermerà la competenza dipartimentale sull’impianto, gli uffici hanno ben spiegato che la definizione di “area a vocazione sportiva” inserita nel testo costituisce una fotografia del presente (il Dipartimento classifica lo stato attuale delle cose e non quello futuro) e non ha nulla a che vedere con i progetti da realizzare. A Campo Testaccio non ci sarà un “campetto” o uno skate park, sembra una barzelletta ma la consigliera del Municipio I lo ha davvero: con questa delibera il Comune “potrebbe realizzare uno skate park o una pista di pattinaggio a rotelle” (minuto 1:13:10 della registrazione).
Confermo, viceversa, ciò che ho sempre detto: la Commissione non solo non sta fermando altri progetti, ma anzi sta contribuendo a superare le criticità che sono emerse, come ho ribadito nella lettera al Municipio I del 19 ottobre 2020, ritengo che un progetto partecipato debba partire dal “convocare immediatamente un tavolo interdisciplinare politico-tecnico”, aperto e trasparente, che informi tutti i soggetti interessati a progettare il futuro Campo Testaccio dei limiti entro i quali tale progetto deve svilupparsi.
Tali limiti, come possiamo leggere nella relazione alla Conferenza dei Servizi del 13 ottobre scorso trasmessa dal Dipartimento sport il 22 ottobre, non sono minimamente stati illustrati.
In particolare, nella relazione tecnica che metto a disposizione delle associazioni (la progettazione partecipata vera e in trasparenza si fa così), emerge che occorre una verifica:
- degli aspetti patrimoniali (proprietà e disponibilità delle aree, nonché lo stato del contenzioso con la ditta che avrebbe dovuto realizzare il parcheggio);
- della compatibilità con i vincoli esistenti (archeologici, paesaggistici, carta della qualità, etc.) e la normativa edilizia di settore (Coni, vigili del fuoco, impatto acustico, etc.);
- degli aspetti tecnici relativo al dimensionamento degli spazi sportivi e degli spazi accessori.
Con riferimento all’ultimo dei punti elencati, il progetto che è stato portato in conferenza dei servizi appare indeterminato relativamente al campo da calcio a 11 (non sono indicate le misure progettate), sottodimensionato relativamente agli spogliatoi (che non sono sufficienti a garantire l’utilizzo contemporaneo di tutti i campi e palestre che sono stati progettati), mancante dell’illuminazione degli spazi esterni (mancano tori faro per il campo da calcio a 11 e i pali per i campi da calcio a 5), mancante delle informazioni sulle attività previste nella palestra (necessarie per verificarne l’idoneità), mancante dell’individuazione obbligatoria dei parcheggi pubblici a servizio dell’utenza dell’impianto.
Per concludere, ciò che è emerso chiaramente è che la Regione Lazio ha approvato una delibera, stanziando un milione di euro di soldi pubblici, senza neanche avere le idee chiare sulla reale superficie disponibile e che, allo stesso modo, il Municipio I ha avviato una progettazione partecipata senza avere le informazioni necessarie a svilupparla e, adesso, ci ritroviamo a dover tornare indietro e verificare se il progetto “dei sogni” che è stato disegnato senza tenere conto del contesto reale nel quale andava calato sia realizzabile così come è stato promesso, oppure se sarà necessario apportare delle modifiche.
L’impegno preso nei confronti delle Associazioni è, quindi, chiedere ai Dipartimenti Urbanistica, Patrimonio e Sport di effettuare una verifica tecnica sul progetto che è stato promesso loro dal Municipio e correggerlo/integrarlo, seguendo le linee di indirizzo fornite: preferenza per un progetto pubblico che preveda un campo da calcio a 11, indipendentemente dalla relativa categoria, che sia a disposizione delle realtà sportive e sociali del territorio.