Programmi dimenticati – la politica urbanistica ed il rilancio delle periferie
Proseguiamo la saga dei programmi dimenticati con un argomento più attuale che mai. E, purtroppo, più malgestito che mai…
Il programma dimenticato di Alemanno a pag. 34 prometteva il superamento del modello centro-periferia
Proponiamo la riqualificazione delle periferie urbane, per le quali è previsto un piano nazionale del PdL collegato ad una legge speciale con risorse pubbliche per ciò che riguarda le opere infrastrutturali. Tale piano, triennale, assicurerà interventi nel settore delle infrastrutture, della mobilità e dei servizi primari.
Se con periferie urbane degradate si intendono “le zone urbane ove vi siano edifici fatiscenti, rifiuti abbandonati, illuminazione carente e scarsa viabilità, dovuta tanto alla presenza di buche sul manto stradale, quanto a fognature non funzionanti, a veicoli abbandonati, soste non autorizzate o a lavori lasciati incompiuti” allora lasciamo giudicare ai romani la bontà delle azioni messe in campo da Alemanno.
Un altro punto del programa dimenticato degno di essere ricordato è quello relativo alle demolizioni e ricostruzioni nelle periferie
I quartieri della periferia senza identità devono essere trasformati in veri quartieri di Roma attraverso il metodo della sostituzione edilizia. La sfida della demolizione e ricostruzione non è solo un’opzione tecnica ma un tema urbanistico cruciale. Non deve essere impostata semplicemente come una delle tante risposte possibli, deve diventare il biglietto da visita del PdL nelle grandi metropoli perchè consente di soddisfare alcune esigenze decisive: evita il consumo di nuovi suoli, blocca l’espansione residenziale incontrollata, con la densificazione delle residenze rende più sostenibile il trasporto pubblico collettivo, riqualifica il patrimonio edilizio pubblico, reperisce terreni a costo zero
Passando dalle promesse raccontate alla realtà dei fatti, il biglietto da visita del PdL appare leggermente diverso: come abbiamo visto in passato, infatti, che l’espansione residenziale incontrollata dovuta al rilascio di concessioni edilizie senza regole e alla densificazione delle residenze in aree prive di trasporto pubblico ha caratterizzato tanto le politiche di “sinistra” quanto quelle di “destra”.
Infine, passando all’analisi delle proposte per la valorizzazione del centro storico (pag. 38) apprendiamo che la soluzione individuata da Alemanno era
moltiplicare le navette elettriche e realizzare parcheggi di scambio e di prossimità
così come per il Litorale romano (pag. 39), che “non dispone di spazi da adibire a parcheggi” e per il quale si proponeva
la predisposizione e l’individuazione di aree da destinare a parcheggi
Evitando di infierire sulla inadeguatezza delle proposte individuate (per risolvere il problema dell’eccessivo uso di auto, si pensa a costruire parcheggi invece che a fornire mezzi per la mobilità alternativi all’auto!), ci limitiamo a verificare come si sia evoluta la situazione parcheggi. Nel centro storico si parla di parcheggi d’oro mentre sul litorale apprendiamo di caos parcheggi a pagamento: turisti furenti, addetti scambiati per abusivi.
ciao, cosa succede o dovrebbe succedere quando un intero pdz é sopra di 4 metri al punto fisso di quota?in pratica tutte le opere edilizie Strade, edifici residenziali, scuole, negozi etc. stanno sopra di 4 mt. rispetto alla mappa planoaltimetrica come mi ha confermato il comandante della polizia municipale. Come hanno potuto ottenere permessi? Cosa possiamo rischiare a livello idrogeologico? In pratica hanno ricoperto di terra un’intera area (pdz appunto) per far cosa? Forse essendo zona paludosa x evitare di impermeabilizzare falde acquifere? grazie e buon agosto a te…
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Ciao Daniele, mi puoi dare altri dettagli? A quale pdz ti riferisci? Potremmo fare un’interrogazione.
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