Gli edifici nei parchi e nelle ville storiche? In pessime condizioni, inutilizzati ed occupati
Venerdì scorso abbiamo reso pubbliche le informazioni relative agli immobili di proprietà del comune presenti nelle aree verdi gestite dalla Sovrintendenza Capitolina.
Abbiamo infatti scoperto che il 20% di essi è in condizioni pessime e il 24% in condizioni mediocri, però soltanto 2 risultano essere attualmente in fase di restauro.
Abbiamo inoltre scoperto che quelli restaurati spesso vengono dimenticati ed abbandonati a loro stessi, come ad esempio le serre monumentali ottocentesche di Villa Pamphili, che dopo essere costate al comune 400 milioni di euro (leggi “Il giro delle sei ruberie di Villa Pamphili“), vengono oggi lasciate marcire inutilizzate e, infatti, sono oggetto di continue occupazioni abusive. Per la precisione, sui 195 edifici censiti, 48 edifici sono inutilizzati e 6 sono occupati abusivamente, ai quali si affiancano altri casi incredibili.
Ad esempio, che una dependance all’interno di Villa Ada è ufficialmente utilizzata come “sede della colonia felina della signora Daniela”, oppure che il casino Giustiniani di Villa Borghese è inutilizzato in seguito alla caduta di un albero (non si sa da quanti mesi, anni o secoli), che un edificio di servizio di Villa Sciarra è utilizzato come abitazione privata, che un padiglione nel parco di San Gregorio al Celio è la sede di un asilo privato.
Oltre al danno economico, penso al pericolo per la sicurezza pubblica. Questa malagestione, infatti, comporta che gli edifici di servizio dei custodi dei parchi non siano disponibili ed i parchi senza custodi restano aperti di giorno e di notte (Nessuno chiude più le ville storiche).
Quello che però mi ha sconvolto è stata la reazione della dirigente della sovrintendenza presente in commissione. Il suo primo intervento è stato una domanda: ci ha chiesto come abbiamo fatto ad avere quei dati, come se si trattasse di informazioni private da mantenere nel riserbo assoluto. Il suo secondo intervento è stato una precisazione: lei è perfettamente a conoscenza di queste situazioni, poiché da oltre 15 anni all’aggiornamento di quel prospetto.
Se fossi un collaboratore del dirigente dell’unità organizzativa “Ville e Parchi storici” probabilmente mi vergognerei e di certo non direi con tanta fierezza di conoscere tale situazione da 15 anni e non essere riuscito a fare niente per migliorarla.
Se fossi un collaboratore dell’Assessorato al personale, lavorerei per dare ad ogni dirigente un obiettivo verificabile oggettivamente e sanzionare chi non lo raggiunge.
E invece mi accontento di raccontare e denunciare, sperando che faccia comprendere a chi non lo sa quanto basterebbe poco per gestire meglio la nostra città e, quindi, stare tutti un po’ meglio.
Per chi voglia saperne di più, questi dati oggi sono pubblici (grazie a noi): li trovate al seguente link: Ricognizione sugli edifici nelle ville e giardini storici.