Il futuro del Parco della Madonnetta
Domenica ho partecipato al secondo giorno di “Scateniamo il Paradiso”, un evento nato spontaneamente su impulso di comitati e associazioni che frequentano il parco, dopo la decisione di Marino e dell’assessore Sabella di revocare la concessione ad Andrea Ciabocco.
Dieci anni fa invece del parco c’era un bosco, i cui frequentatori erano un pastore e le sue cento pecore.
Oggi chi abita ad Acilia può scendere di casa e passeggiare su prati verdi incredibilmente puliti, far giocare i bambini su scivoli e altalene funzionanti (capita, in altri parchetti, che siano più quelle rotte di quelle aggiustate) ed i cani in aree attrezzate, correre lungo il sentiero di oltre due chilometri che circonda il parco.
Strutture ed aree che sono state realizzate e vengono mantenute dal concessionario, insieme agli impianti sportivi per il tennis, l’arrampicata, il cross, la danza, il nuoto ed il fitness.
Sembrerebbe tutto perfetto ma c’è un problema: il costo dei primi è maggiore del ricavo dei secondi e, così, il concessionario non è riuscito a pagare tutte le rate del mutuo relativo al finanziamento che ha dovuto chiedere alle banche.
A differenza di altri concessionari di Punti Verde Qualità, Andrea Ciabocco il parco l’ha realizzato così come era previsto e lo mantiene come un vero inglese. Tagliare l’erba e innaffiarla costa, così come potare gli alberi e pulire per terra: ecco perché in molti altri punti il verde non è mai stato realizzato. Furbi loro e scemo Ciabocco!
A differenza di altri concessionari di Punti Verde Qualità, Andrea Ciabocco non ha costruito sale slot, o ristoranti Mc Donalds o super palestre Virgin. La speculazione edilizia rende un sacco di soldi: ecco perché in molti altri punti al posto del verde c’è il cemento. Furbi loro e scemo Ciabocco!
E così, premiando i “furbi” e punendo gli “scemi”, la premiata ditta Marino-Sabella ha preso la decisione di revocare la concessione del Parco della Madonnetta. Chi non paga i propri debiti va punito ma è proprio vero che non ci sono alternative? No, è proprio falso: le alternative ci sono ed è lo stesso Ciabocco a proporle al comune, da anni. Ad esempio, la rinegoziazione del mutuo, che il comune ha consentito ad altri ma a lui no. Furbi loro e scemo Ciabocco!
Se la revoca diventerà operativa, quale sarà il futuro del parco della Madonnetta? Ci sono due possibilità: se le condizioni economico finanziarie legate alla gestione del parco resteranno le stesse, l’area sarà abbandonata e nel giro di qualche mese diventerà il regno di erbacce e rifiuti; se invece le condizioni economico finanziarie cambieranno, l’area sarà affidata a un nuovo concessionario, che costruirà nuove strutture (magari una bella sala bingo) e rinegozierà il debito con le banche.
Nel primo caso, Sindaco e assessore saranno i diretti responsabili dell’aver riportato il degrado in un’area che era stata faticosamente sottratta ad esso. Nel secondo caso Sindaco e assessore saranno responsabili di aver fatto passare più di due anni prima di permettere un piano economico finanziario più equo e, inoltre, di aver colpito chi un piano iniquo lo ha subito per anni, e lo ha denunciato per primo, senza però mai tradire gli impegni presi verso la città, anche al costo di rimetterci economicamente.
Furbi loro e scemo Ciabocco?
Scemo Ciabocco? A quanto sembri si, perché oggi, lavorare col pensiero di servire la comunità cercando di salvaguardare i propri interessi, risulterebbe un lavoro da scemi e gli esiti sono lì a confermarlo!
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